Pasqua in Corsica

Pasqua sta per arrivare e in tanti sono ancora in alto mare nella scelta di una destinazione ideale per passare qualche giorno di relax. Siamo qui per dare un piccolo suggerimento per passare una Pasqua diversa dal solito e lontana dalle mete più “classiche” a cui normalmente si pensa quando si ha in mente di pianificare una vacanza.

Per una Pasqua abbastanza insolita noi suggeriamo di andare in Corsica. Probabilmente a pochissime persone sarebbe venuta questa idea, ma la Corsica è un’isola turisticamente interessante (facilmente raggiungibile per mezzo di traghetti) e molto bella da visitare e scoprire.

La Pasqua in Corsica, poi, assume delle connotazioni particolari, che la rendono ancora più bella e piena di fascino e mistero: in poche parole imperdibile.

Ci si starà di certo chiedendo cosa fare a Pasqua in Corsica? A questa domanda si può rispondere facendo presente che i riti della settimana Santa e tutte le tradizioni connessi alla Pasqua sono davvero molto affascinanti e suggestivi, particolari non solo dal punto di vista religioso ma anche da quello “folcloristico”. Inoltre, un altro punto a favore di questa meta, è il fatto che la primavera è senza dubbio la migliore stagione per visitarla. Cosa si può volere di più?

Vediamo, dunque, quello che potrebbe essere un itinerario sull’isola da fare durante i giorni della Pasqua. Iniziamo con il dire che durante il periodo immediatamente precedente alla Pasqua, sull’isola fervono i preparativi per i festeggiamenti pasquali: in questo lasso di tempo, tutto il territorio isolano, da nord a sud, diventa teatro di tantissimi eventi che hanno le loro radici nella più profonda tradizione cattolica.

Qui la Pasqua è molto sentita e molto celebrata e lo si capisce dal fatto che tutti i borghi dell’isola si attivano e si trasformano: è come fare un passo indietro nel tempo, tra processioni, piatti della tradizione, celebrazioni e quant’altro. Da Nord a Sud, l’isola viene investita da un’ondata di festa.

Quali sono le processioni pasquali in Corsica? Come detto, tutta l’isola si mobilita, ma, dobbiamo sottolinearlo, la zona a sud regala delle emozioni più suggestive. Uno degli eventi imperdibili si svolge a Sartène, dove resiste ancora, dal XIII secolo, la tradizione del U Catenacciu, che è colui che chiude le catene.

Questo evento rievoca il Calvario di Gesù e si ripete da secoli e secoli ogni venerdì santo. Il teatro di tutto ciò è il centro storico del paese, che accoglie la processione e si illumina di candele che accompagnano un penitente che porta con sé una croce di quasi 40 chili e una catena al piede di 17 chili.

Il tutto è molto suggestivo e si svolge entro un percorso di ben 2 km. Anche la processione di Gargèse è molto interessante: anche qui misticismo e rievocazione si fondono insieme e regalano delle emozioni uniche.

Anche qui, il venerdì santo è il giorno deputato alla penitenza: la chiesa del paese viene spenta e si iniziano a cantare delle nenie in memoria della passione di Cristo. Il sabato santo, poi, la chiesa viene riaccesa e a mezzanotte parte un canto greco ortodosso molto commovente e molto bello da ascoltare.

Da sottolineare, inoltre, la tradizione del lunedì santo, giorno di Pasquetta, durante il quale si svolge un’altra processione che espone la santa protettrice ai 4 punti cardinali. A questa processione prendono parte le confraternite cattoliche e quelle ortodosse ed è un bel momento di aggregazione.

Spostandosi, invece, verso Bonifacio si trovano delle altre processioni molto interessanti, dove vengono portati per le vie del paese anche reliquie e statue dei santi protettori.

A Bastia, invece, il corteo che segue la processione del venerdì santo parte dal mattino e cammina attraverso i villaggi vicini, cantando e osannando. Durante questa parata le case dei borghi sono illuminate con candele sui bordi delle finestre e la gente si aggrega, formando una sorta di protezione per la processione.

Eventi simili si trovano ovunque sull’isola: anche la processione di Calvi in Balagne e di Granitola sono molto suggestive e affondano le loro radici in un passato molto remoto che rivive in grande stile.

Bonifacio

Foto CC-BY-SA di Traroth

Ma, dobbiamo sottolinearlo molto bene, la Corsica non è solo spiritualità. Durante le feste pasquali, infatti, non si vive di sola religiosità, sebbene quest’ultima abbia un ruolo molto importante, ma ci sono anche delle tradizioni culinarie pasquali che non possono non essere prese in considerazione.

Passare la Pasqua in Corsica significa anche assaggiarne i piatti tipici e questi ultimi sono veramente tanti e tutti molto interessanti. Per questo motivo vi proponiamo di fare un salto nella tradizione gastronomica della Corsica.

La minestra di ceci all’aglio, la lasagna al broccio, la zuppa di baccalà con fagioli sono da sempre i piatti della tradizione del venerdì santo. Ma ci sono anche tante altre ricette pasquali che vale la pena di assaggiare. Qualche esempio? I frittelli e i panzarotti, che sono a base di farina di ceci e preparate come nei secoli scorsi, il capretto al forno e il ragù di agnello con cui si condisce la pasta fatta a mano, spezzatini, zuppe e quant’altro.

Ma anche i dolci della tradizione pasquale sono molto interessanti. Una delle specialità che si fa in Corsica è una corona di pane dolce aromatizzato con anice, alla quale si aggiungono anche delle uova sode, che non possono essere mangiate durante i 40 giorni di Quaresima.

Pertanto, questo dolce, che in alcune zone assume la forma della campana, segna la fine del periodo quaresimale e l’avvento della Pasqua. Le uova, inoltre, sono il simbolo della Pasqua, proprio come qui nel nostro Paese. Il loro significato è ben noto e la tradizione è ormai millenaria. Bambini e adulti si impegnano a dipingere le uova con decori vari e sempre le uova sono anche alla base del pic nic della Pasquetta, che è una tradizione ben radicata anche in Corsica.

Visitare la Corsica durante il periodo pasquale è uno dei momenti migliori in assoluto, perché si tratta di un periodo che permette di far conoscere sia le bellezze del territorio che quelle della tradizione. Imperdibile per tutti coloro che sentono molto la Pasqua, ma anche per coloro che sono affascinati dall’isola e dal suo folklore.

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