Le Maestose Fioriture del Glicine: una opportunità per una vacanza romantica

In primavera, si sa, i nostri balconi, terrazzi, giardini (per i più fortunati), o anche solo i viali delle città, esplodono, in un arabesque di colori e profumi, non solo con il verde delle gemme delle piante più dolci che risvegliano il paesaggio e anche i nostri sensi più romantici e poetici con i lori germogli, ma ancor più, con la suggestiva bellezza e la magia dei fiori, di tutte le specie, non necessariamente particolarmente preziose o costose, che, aprendosi e inondandoci di colori e profumi, ci regalano quanto di meglio la natura può offrirci, identificando proprio questo come il periodo più delicato dell’anno.

Uno dei fiori più coinvolgenti, è sicuramente il Glicine, pianta originaria delle regioni asiatiche, nome scientifico Wisteria Sinensis, assegnato in onore dello studioso statunitense Kaspar Wistar che ne studiò per primo le caratteristiche.

Se ti interessano informazioni sul genere Wisteria e la sua coltivazione clicca qui.

La parola italiana, invece, deriva dalla greca Glikis che significa “dolce”, in onore al meraviglioso profumo dolciastro proprio dei suoi fiori.

Qualunque sia il nome con il quale si sceglie di chiamarlo, il glicine è una bellissima pianta rampicante che fiorisce in primavera, proprio tra maggio e giugno, regalando, con i suoi fiori color lillà, uno spettacolo davvero straordinario, che ha pochi eguali in natura.

Può raggiungere persino i 15 metri di altezza, e, con le foglie piccole di color verde chiaro, ma soprattutto con i famosi fiori a grappolo, regala immagini d’atmosfera romantica nei viali o nei giardini delle nostre città, talmente suggestive che, in alcune località, itinerari o passeggiate seguono proprio i percorsi tracciati da questi splendidi fiori che, specie con il loro suadente profumo, sembrano quasi incantarci in una sorta di magia naturale.

fioritura del glicine

C’è una dolce leggenda che narra l’origine di questo straordinario fiore: si racconta dell’esistenza di una pastorella, dal nome Glicine che, sentendosi brutta rispetto alle altre fanciulle del paese, piangeva e si disperava continuamente per il suo aspetto fisico.

Un giorno, però, le sue lacrime cadendo diedero origine a una splendida pianta profumata, il glicine appunto.

Meravigliata e sorpresa, Glicine smise di disperarsi, felice anzi di aver generato un fiore così straordinario.

Questa è una favola, ma la realtà è molto simile poiché la bellezza è reale, e la possiamo toccare con mano in molte delle nostre città.

Per fare un esempio, possiamo andare a Torino: l’antica Capitale è molto generosa di glicini e, già particolarmente classica e romantica da sé, in primavera lo diventa ancor più, seguendo un itinerario scandito da pergolati dall’azzurro al violetto, specie in Corso Bramante, uno degli scorci più spettacolari della città da questo punto di vista, o percorrendo Corso Fiume, che ci lascerà a lungo la sensazione di sentire ancora la fragranza nel naso anche dopo esserci passati, tanto intensa e persistente.

E come non pensare a quelli dell’Orto Botanico, a pagamento, d’accordo, ma talmente affascinanti da meritarsi totalmente il biglietto d’ingresso!

A Bologna, invece, La Fondazione Villa Ghigi, in collaborazione con il Comune, ha organizzato, nel penultimo week end di maggio, un itinerario proprio alla scoperta delle fioriture di questi splendidi rampicanti.

E che dire del record che detiene Castello Cabiaglio, paesino di soli 300 abitanti in provincia di Varese, per il quale ogni anno giungono visitatori da tutto il mondo per ammirarne la maestosità?

Ha 300 anni, ma non li dimostra: è Il grande albero all’interno del cinquecentesco Palazzo Ronchelli, una pianta enorme che, in primavera, con i suoi rami che si intrecciano sulla facciata fino a coprire un’antica meridiana, la riveste di grappoli fioriti e profumatissimi dalle infinite sfumature viola.

Il glicine, viste le sue origini asiatiche, è protagonista anche di leggende cinesi e giapponesi: ad esempio, si dice che gli imperatori durante i loro viaggi portassero con sé dei piccoli bonsai di glicine, da regalare, agli abitanti delle terre straniere, in segno di amicizia e benevolenza.

Questo perché, da sempre, nel linguaggio dei fiori e delle piante il glicine, in Cina ed in Giappone, rappresenta l’amicizia e la disponibilità e, in Occidente, anche la riconoscenza: tre simboli davvero primari, e meravigliosamente raffigurati!

E quindi, se dopo Torino, Bologna, Castello Cabiaglio, volessimo esagerare…potremmo recarci nell’Ashikaga Flower Park, nella città giapponese di Tochigi, a circa 2 ore di treno da Tokyo: qui in primavera, il giardino si riempie di colori pastello e ogni anno, da metà aprile a fine maggio si svolge il  “Great Wisteria Festival”, in cui oltre 350 piante ultrasecolari di ben venti specie diverse, diventano l’attrazione principale del cosiddetto ‘tunnel di glicine’, lungo quasi 80 metri , senza alcun dubbio una delle passeggiate più romantiche del mondo!

E tale primato è conteso da un’altra città nipponica, Kitakyushu, a quattro ore di distanza dalla capitale, sede del Kawachi Fuji Garden, dove, con un altro “ponte” di glicini, la natura ha creato una magia fra le più romantiche e profumate al mondo, tanto da sembrare un dipinto impressionista.

Possiamo davvero dire che, fortunatamente, tutto il mondo è paese, specie quando si parla di bellezza, di natura e, soprattutto, di suggestivo romanticismo…

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